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domenica 28 febbraio 2016

Perchè, secondo me, Leo non dovrebbe vincere l’Oscar





Sento già i cori di critiche appena letto il titolo, paragonabili solo ai cori della Maratona quando insulta Ventura.

Peggio.

Cori così incazzati che manco ad un concerto metal tutto cantato in growl.

No dico, come ti permetti di dire che Leo non dovrebbe vincere l’Oscar quest’anno?

PREMESSA


Tutto quello che seguirà è un mio pensiero personale.
Il pensiero personale di una povera profana. No, non ho mai studiato recitazione/teatro/qualsivoglia arte figurativa. No, non ho nemmeno mai studiato storia del cinema/ingegneria del cinema/qualsivoglia disciplina accademica collegata al cinema.
Sono una poraccia a cui piace il cinema, di qualsiasi tipo. Amo i film horror fino a saper recitare i miei preferiti a memoria. Piango come una bambinetta sui film d’amore. Mi metto anche a guardare i film impegnati che durano quattro ore e hanno si e no cinque minuti di dialoghi.
Mi sono formata un’idea di cosa è “bello” e cosa è “brutto”, per me. E no, non pretendo che il mondo intero la condivida.
Così, quando dico che Tom Hanks è il mio attore preferito, non mi aspetto che tutti possano apprezzarlo. Stesso discorso quando parlo di Tarantino o di Kubrick. 


O, per esempio, faccio parte di quella categoria di persone che ha visto “La Grande Bellezza” e si è trovata in gran disaccordo con l’assegnazione dell’Oscar, pur avendolo visto una volta e mezza. Una volta per formarmi un’opinione. La seconda volta per ricredermi, e mi sono fermata a metà confermando la mia idea iniziale. E continuo ad essere in quella categoria di persone che non riesce ad esultare per la vittoria di un film che non mi è piaciuto anche se “eh ma sai è italiano, dovresti avere un minimo di orgoglio per il tuo paese”, proprio perché l’ho trovato forzato nella sua gretta e spocchiosa presunta rappresentazione dell’Italia nel suo complesso. Poi, scusatemi, ma un film con la Ferilli che vince l’Oscar è un colpo al cuore, ma nemmeno se avesse impersonificato la madonna di Medjogorje con Paolo Brosio in regia.  


Perché parto dal presupposto che le emozioni che suscita una pellicola, o ancora di più un’interpretazione teatrale, non possono che essere soggettive, e io non posseggo tutta una serie di strumenti  nel mio piccolo zainetto culturale, per poter giudicare gli aspetti puramente tecnici.


Prendete tutto quello che leggerete e analizzarlo con un filtro bellissimo, che non si trova nemmeno su Instagram, e si chiama “secondo me”.
E concludo la mia premessa con una vera perla:



FINE PREMESSA.


Torniamo a Leo.
Cucciolo, bellissimo, tenerissimo Leo. Divenuto l’idolo delle masse semplicemente per il fatto che non ha mai vinto un Oscar.

Ecco, voglio partire da qui.

Avete presente Ennio Morricone?

Probabilmente in questi mesi, anche chi non lo conosceva per la sua immensa carriera, l’ha conosciuto per la polemica coi Subsonica (anche lì, lasciate stare i miei bambini torinesi, grazie.)

Ennio Morricone ha composto alcune delle colonne sonore più meravigliosamente sublimi della storia.
Di quelle così famose che anche le mie pantofole potrebbero iniziare a fischiettarle, solo che il più delle volte non vengono associate a lui.

Io voglio solo citarne alcune:

C’era una volta il West.



C’era una volta in America. 
Che personalmente è la mia preferita e mi fa venire gli occhi lucidi ogni volta che la ascolto.


Il buono, il brutto e il cattivo. 
Che probabilmente è la più famosa:


I giorni del cielo. 
Con cui si è guadagnato la prima nomination agli Oscar nel 1979.



Gli intoccabili. 
Altra nomination agli Oscar



Poi tutte le altre le trovate QUI, volendo 

E la cosa divertente è che io conosco queste musiche, pur avendo visto pochissimi film dai quali esse sono state tratte. Perché, parliamoci chiaro, solo Tarantino è riuscito a farmi apprezzare i film western.

Nella sua infinita e meravigliosa carriera, Ennio ha ricevuto cinque nomination agli Oscar dal 1979 al 2001.

Quanti ne ha poi vinti?

ZERO.

È stato premiato con un Oscar alla Carriera nel 2007.

Questo fa di Ennio un incapace? Una persona senza alcun talento? Un inetto per il semplice fatto che non gli sia mai stato riconosciuto dai giudici dell’Academy il giusto peso delle sue opere? Le sue colonne sonore fanno forse schifo e/o hanno meno valore artistico solo perché non hanno ricevuto un Oscar?

No.

Mio nonno, che ha studiato musica prima ancora di iniziare a leggere e a scrivere, probabilmente, e che è arrivato all’età di 80 anni con una lucidità pazzesca che gli permettevano di leggere, ascoltare e suonare la sua amata musica, mi ha sempre raccontato quanta stima provasse nei confronti di questo eccelso compositore.
Quindi non credo proprio che il fatto di non essere un compositore multipremiato, faccia di Ennio Morricone un mezzo-artista.


Adesso torniamo a Leo. Sta volta per davvero.

Avevo circa sette anni quanto vidi quel viso d’angelo per la prima volta, vestito come una barbone, sulla terza classe della nave inaffondabile per eccellenza.
Mi ritrovai poi a piangere come una disperata a fine film, credendo che quel bel biondino fosse morto davvero congelato come un bastoncino Findus. (no, seriamente, perché quando ero piccola nessuno mi ha spiegato meglio la differenza tra la finzione dei film e la realtà? Io avevo il cuore a pezzi!)

Da lì in poi c’è stata un’escalation di amore. Come tutte le ragazzine vissute negli anni ’90 avevo la maglietta con le frange e il faccione di Leo, staccavo dai giornalini i suoi poster e speravo di sposarlo e avere tanti bambini bellissimi biondi con gli occhi azzurri. Occhei. Questo lo spero ancora adesso. Diciamo che dopo aver visto alla veloce le sue ex fiamme, ci spero un po’ meno di vent’anni fa.

Una filmografia che fa spavento.
Anche io, dal basso della mia conoscenza cinematografica (che comunque non ritengo immensa, ma vasta abbastanza da permettermi di mantenere conversazioni interessanti con molte persone), posso tranquillamente ammettere di non averli visti tutti.

Ma nemmeno quelli per cui ha ricevuto la nomination agli oscar eh, parliamoci chiaro.
Vorrei sapere quanti di voi li hanno visti, anche perché sono solo cinque.

Già in questo io avrei molto da ridire.
Due delle sue migliori interpretazioni, togliendo Titanic che vabbèammammaquantoamore, rimarranno sempre “Inception” e ancor più “Shutter Island”, che non hanno ricevuto nomination.

ECCO.

Per questi avrebbe meritato non solo di vincere l’Oscar, ma anche di ricevere una laurea in “Tutto quello che vuoi”, di diventare presidente del mondo e di venire a pranzo da mia nonna, che è un onore più grande di tutti quelli citati prima messi insieme.

Certo.
Con "Django" ho iniziato ad apprezzare il genere western, ma questo è gran parte merito di Tarantino che potrebbe anche fare pubblicità del dentifricio, e resterebbe sempre un genio.

D'accordo.
Con "The Wolf of Wall Street" ha dato prova di essere un attore versatile, folle... oserei dire addirittura eccessivo. Tanto che in certi momenti mi veniva quasi da chiedermi se non fosse anche troppo. E lì, quella statuina ci sarebbe stata tutta.

Ancora.
J. Edgar, The Departed, Revolutionary Road, Il Grande Gatsby, Prova a Prendermi... potrei anche citarli tutti. In ognuno di questi film ha dato prova della sua bravura.

E poi.
E poi arriva "The Revenant".
Oh, vediamo di capirci.
Lungi da me dire che questa sua interpretazione sia allo stesso livello di Kristen Stewart in "Twilight" o quelle di entrambi gli attori di "50 sfumature di grigio".

Però.
Però non è la migliore. L'ho detto, là.

Se Leo deve vincere l'Oscar, com'è giusto che sia e com'è universalmente riconosciuto, troverei un insulto "concederglielo" per quella che non è la sua migliore interpretazione, per il semplice fatto che il webbe lo acclama a gran voce e perchè ha già ottenuto diverse nomination senza vincere.

Non è così che funziona, o meglio non è così che dovrebbe funzionare.

Io credo nel merito, in tutte le sfaccettature della vita.

Sarebbe come dare 10 in matematica ad un bambino, solo perchè ha scritto che 4+4=7.9 invece di 8.
C'è andato vicino, ma non è il risultato esatto, quindi non merita quel 10.

Sarà perchè io, nei film, ho sempre apprezzato i grandi dialoghi, e in questo non ce ne sono quasi.
O magari semplicemente perchè è il film nel suo insieme a non avermi entusiasmato.
Ma per me è un no.

Non posso esprimermi sulle altre candidature.
Ho visto "The Danish Girl" e devo ammettere che l'interpretazione di Eddie Redmayne è toccante al punto giusto, senza cadere nello stucchevole, poi io ho un debole per lui da quando lo sentì cantare in "Les Miserables".
Ho anche iniziato a vedere "The Martian", e voglio solo dire che Matt Damon potrebbe meritarsi l'Oscar già solo perchè si fa un intervento chirurgico da solo che nemmeno a Grey's Antomy.
Mi mancano ancora alcuni film per poter esprimere un giudizio a 360 gradi.

Su una cosa sono sicura.

Dare l'Oscar a Leo per QUESTA interpretazione, sarebbe una beffa. 
Un premio di consolazione.
"Ehi, Leona', tiè vah, ci hai provato tanto che magari possiamo anche dartelo. Anche perchè ti sei messo a squarta' un cavallo per dormirce dentro, non te se po' di' niente contro"

Piuttosto revocatene qualcuno del passato, fate un 35 sul campo come insegna la Juventus, via.

Il mio personale parere andrà sicuramente contro quello che pensano in molti, ma io credo che sia giusto dare a Cesare quel che è di Cesare.
A Oscar quel che è di Oscar.
E a me una nuova maglietta con sopra stampata la facciona di Leo, proprio come quella che avevo quando credevo che tutto fosse possibile, anche sposare un attore bellissimo, multimiliardario, che vive dall'altra parte del mondo e sposa modelle bionde fichissime.

E che continuerà a meritare tutta la mia stima e i soldi spesi al cinema, anche se non dovesse vincere mai.




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